CONNETTERE DUE ROUTER

Avendo un router da testare ho cercato di connetterlo al mio router casalingo.

Sul web si trovano guide abbastanza laboriose su come connettere due router : esse prevedono di usarne uno come semplice modem , ma in questo modo si perdono i benefici dell’avere 2 router , ossia avere due reti wireless a disposizione  ed  avere un numero maggiore di ingressi Ethernet alla propria lan.

C’è invece una maniera semplicissima di connettere due router: LAN to LAN

Basta connettere con il cavo ethernet una  porta LAN dell’uno con una  porta LAN dell’altro. In questo modo avremo il router comnesso a internet che funziona da modem/router e l’altro per così dire da semplice router “slave” . Sono necessari anche 2 settaggi SW nello slave:

1- impostare nello “slave” il router principale come gateway . Si fa nelle impostazioni di base dove si trova l’indirizzo LAN del Router stesso

2-impostare il DHCP dello “slave” in modalità FORWARDING , in questo modo è il router principale che fa da server DHCP

Alla fine si dispone di una LAN con due reti wireless distinte ed inoltre 3+3 ingressi Ethernet

Ho testato questa configurazione con un DG834G della NETGEAR (usato come modem/router)  e un WRT54GL della LINKSYS : veramente semplice e funzionante al primo colpo 🙂

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tabella delle partizioni e dischi attuali : il limite dei due terabyte

Sapendo che già dall’uscita dello standard dell’ATA-6  (lontano 2002) veniva previsto per gli HD l’indirizzamento LBA48 , Logical Block Addressing a 48 bit, da un po’ mi chiedevo come questo standard fosse applicato alla tabella delle partizioni , visto che  (essa risiede nel MBR  ed ha  4 entry composta da 16 byte ognuna ) le “righe” di questa tabella sono troppo stringate per contenere gli indirizzi dei blocchi a 6 byte dell’ LBA48  senza perdere la retrocompatibilità.

Infatti spulciando sul web , ho scoperto che lo standard LBA48 non è compatibile o almeno non pienamente utilizzabile con il formato attuale della Partition Table 😛

Pensavo che  per rendere utilizzabile lo standard LBA48 fossero state introdotte delle ulteriori strutture dati che ampliassero la tabella delle partizioni attuale , magari nel secondo blocco , quello immediatamente successivo all MBR in modo da mantenere la retrocompatibilità . Non è per niente cosi infatti la tabella è sfruttata cosi com’è .

Vediamo piu in dettaglio esaminando la struttura delle singole entry:

tratta dal sito wiki.osdev.org

Esaminando la entry delle tabella delle partzioni vediamo che ci sono gli indirizzi CHS (Cylinder Head Sector) di inizio e di fine della partizione . Questi indirizzi sono di tre byte sono quindi ormai troppo limitati per i moderni dischi porterebbero ad un indirizzamento massimo teorico di 2^24 blocchi cioè 16Mega blocchi e quindi (con ogni blocco pari a 512 bytes)  8 Giga bytes.

E infatti per un tempo  uno dei limiti alle capacità dei dischi è stato prorprio quello degli 8 giga

Alla fine ecco che arriviamo alla situazione attuale . Oggi vengono vengono utilizzati per identificare le partizioni gli ultimi due campi della tabella . Entrambi questi campi che rappresentano  l’indirizzo di partenza  e la dimensione della partizione , sono di 4byte . Questo  appunto porta ad un indirizzamneto possibile di 2^32 cioè 4 Giga blocchi e quindi (con ogni blocco pari a 512 bytes ) 2 Tera bytes . Possiamo definirlo un LBA a 32 bit (relativamete alla Partition Table)

Sviluppi futuri

Quando verrà modificato lo standard della tabella delle partizioni per essere compatibile con LBA48 , per un po’ dovremmo essere a posto , infatti con due byte in più abbiamo un fattore pari a 65536 volte gli indirizzamenti attuali possibili . E credo che per qualche tempo i dischi  non raggiungeranno il limite di questo indirizzamento.

una soluzione potrebbe essere quella proposta sul sito di OSDev che consiste sostanzialmente nel utilizzare i due bytes degli indirizzi CHS nella tabella per ospitare i 2bytes di peso maggiore dell’LBA48 . Questa soluzione eliminerebbe la retrocompatibilità con i vecchi BIOS che utilizzano il CHS.

PS OSDev è molto ricco e ben fatto, ho trovato qui le info che cercavo

Un’altra soluzione potrebbe essere quella  la GPT : GUID  Partition Table Questa soluzione prevede che la tabella delle partizioni occupi molto piu spazio nel disco .Essa verrebbe spalmata tra i settori successivi all’ MBR  all’inizio del disco (in questo modo verrebe mantenuta la retrocompatibilità) e ripetuta nei settori finali .

Questo standard è parte dell’ EFI : Extensible Firmware Interface  che prevede dei BIOS (ma forse non si chiamerebbero neanche piu così ) con capacità molto maggiori di quelle attuali è uno standard proposto da Intel gia applicato dalla Apple e che comincia a vedersi in qualche scheda madre dell’ambito PC

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Server amule headless 24h con puppy linux

INTRO

ho realizzato per uso personale un  server con componenti che avevo in casa . Pur avendo altri sistemi a disposizione , ho scelto un celeron 400 perchè  ho misurato un consumo elettrico di 40/50 watt nel sistema assemblato con disco e cdrom. In altri sistemi che avevo a disposizione (Athlon 1200 ) il consumo saliva a 70/80 watt. (ci sono appositi apparecchi che si trovano in vendita anche su ebay per misurare il consumo elettrico degli elettrodomestici)

Pur essendo  poco potente questo sistema è ottimo per puppy linux  , avevo infatti la fortuna di avere in casa parecchia RAM sdram pc133 , ne ho potuta quindi montare 512 Mbyte.

Puppy linux è particolarmente adatto a sistemi datati come questo , ha la particolarità di essere particolarmente piccolo (mi sembra 100-150 mega). La sua bellezza è che l’intero sistema operativo puo venire  caricato in RAM (installazione tipo FRUGAL) dando luogo a un sistema molto reattivo anche su vecchi dinosauri come il celeron 400.

Alla fine il risultato è un serverino alimentato a 220 e collegato alla mia rete locale senza schermo.  Esso fa girare un server vnc che si avvia al boot del sistema   (x11vncserver) che mi consente di accedere in remoto da un altro pc della lan .  Loggandomi nel server avvio poi amule  e metto in scarica tutto quello che mi serve , lasciando che il server faccia il suo sporco lavoro. Ogni tanto controllo lo stato degli scaricamenti . Se ci sono dei file completati  faccio partire sull server , un server ftp (pure-ftpd) che puppy ha installato di default, e scarico  i file completati connettendomi con filezilla

Ecco il risultato finale :

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EXT file system e i suoi discendenti

Un pò di storia

Linux è nato basandosi inizialmente sul sistema operativo MINIX ed è stato sviluppato su piattaforma MINIX. All’ inizio supportava solo il file system di minix. Questo aveva varie limitazioni : gli indirizzi dei blocchi erano contenuti in interi a 16 bit avendo quindi la massima dimensione del fiilesystem pari a 64 Mbytes (cioè 2^16 possibili indirizzi per 1kbyte di blocchi fisici). Inoltre i nomi dei file erano limitati a 14 caratteri e le directory avevano entries di dimensione fissa(vedremo poi cosa comporta quest’ ultima caratteristica). Il filesystem minix era comunque stabile e relativamente privo di bug.

A causa dei limiti del filesystem minix si cominciò a lavorare su filesystem alternativi.

Per facilitare l’aggiunta di altri filesystem al Kernel di Linux venne progettato uno strato software chiamato VFS (Virtual File System ). Scritto da Chris Provenzano fu poi riascritto da Linus Torvalds

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Shadenzo’s Blog è arrivato

Ciao a tutti  , da oggi sarà online  il mio Blog !

Shadenzo’s blog sarà focalizzato sul mondo del FREE SOFTWARE, nulla di pretenzioso visto i miei limiti culturali , mi limitero a mettere procedure e novità che potranno esssere utili agli utenti e agli affezionati del software libero.)

Ciaoa tutti :)))))

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